Deve destare allarme e preoccupazione il fatto che, al liceo classico Stabili – Trebbiani di Ascoli Piceno, sia stata improvvisamente negata agli studenti di quattro classi quinte la possibilità di partecipare all’incontro con lo storico Eric Gobetti, debitamente deliberato dai competenti organi collegiali e da tempo programmato nell’ambito di un progetto PCTO che prevede alcuni “incontro con l’autore”: incontro nel quale gli studenti avrebbero potuto confrontarsi con Gobetti sul suo libro dedicato alle foibe e all’esodo giuliano-dalmata.
Da un lato perché c’è stata una intromissione del potere politico nella autonomia dell’istituto scolastico, dato che, avvalendosi del suo ruolo di vicepresidente della commissione cultura, scienza e istruzione della Camera dei deputati, l’onorevole Giorgia Latini si è detta «certa che non ci sarà alcun incontro in orario scolastico», esercitando in questo modo una indebita ingerenza nelle autonome scelte del liceo ascolano. Dall’altro in quanto, passando come un rullo compressore sul principio costituzionale della libertà di insegnamento e sulle norme che disciplinano il funzionamento degli organi collegiali delle istituzioni scolastiche autonome, meno di ventiquattr’ore prima dello svolgimento dell’incontro, il dirigente dello Stabili Trebbiami ha improvvisamente revocato ogni autorizzazione precedentemente concessa alla partecipazione degli studenti. Quali che siano o saranno le motivazioni formali addotte al diniego tardivo, rimane il fatto che alcuni consigli di classe dell’istituto avevano aderito, in ottobre, ad un progetto dell’Istituto di storia del movimento di liberazione: se controlli e valutazioni sulla opportunità di far partecipare gli studenti dell’istituto c’erano da fare, essi avrebbero dovuto essere disposti prima, evitando di annullare la partecipazione in extremis. Soprattutto, la successione temporale degli eventi non consente di escludere che la marcia indietro sia stata determinata dalla presa di posizione della deputata, che è da considerarsi come un inaccettabile invasione di campo e un gravissimo precedente. Va peraltro sottolineato che, come dichiarato dagli studenti dello Stabili Trebbiani, la conferenza sarebbe stata «una occasione di confronto critico per approfondire un argomento di interesse culturale che abbiamo appreso in piena autonomia leggendo il libro di Gobetti». Agli studenti del classico tale possibilità è stata, di fatto, vietata, impedendo a studenti prossimi all’esame di Stato, e, dunque, ampiamente capaci di esercitare autonome scelte, di partecipare in quanto studenti ad un incontro nel quale avrebbero anche potuto contrapporre le proprie idee a quelle dell’autore in un libero e civile dibattito. Piena solidarietà agli studenti e ai docenti che hanno visto vanificato il loro impegno.